Dal 4 al 7 settembre tre reporter andranno alla scoperta dei territori Reggiani attraversati dall’antico cammino di pellegrinaggio e di commercio che fa parte dei 18 presenti nel Circuito regionale – Previste tre uscite lungo il Cammino, con tappe in luoghi storici e degustazioni di eccellenze enogastronomiche – Richiamo internazionale per l’offerta di turismo lento dell’Emilia Romagna: secondo un articolo dell’edizione online della rivista statunitense “Forbes” (oltre 70 milioni di visitatori unici mensili) “I Cammini per viandanti e pellegrini medioevali verso Roma, presenti in Emilia Romagna, sono un’ottima opportunità per vivere un turismo slow”
03 Settembre 2019 – Tre giornaliste (due dal Regno Unito, una dal Canada) saranno in Emilia Romagna, dal 4 al 7 settembre, alla scoperta dei territori, nella provincia di Reggio Emilia, attraversati dal Cammino “Via Matildica del Volto Santo”, che fa parte del Circuito regionale di 18 Cammini per viandanti e pellegrini (www. camminiemiliaromagna.it).
La Via Matildica del Volto Santo è un antico Cammino (140 chilometri in Emilia Romagna) che collega la città di Mantova a Lucca, passando per Reggio Emilia, toccando suggestivi borghi e antichi castelli nelle terre di Matilde di Canossa (www.viamatildica.it).
Il tour, coordinato da Apt Servizi Emilia Romagna, è realizzato in collaborazione con l’Associazione Via Matildica del Volto Santo, il Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, i comuni di Carpineti, Toano e Vezzano, l’Ufficio per i Beni Culturali della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla.
Dal Regno Unito partecipa all’educational tour, Kate Bolton Porciatti, che scrive per il “Telegraph Online” (più di otto milioni e 200mila utenti unici mensili) e per “Italy magazine.com” (più di 290mila utenti unici mensili). Sarà presente anche la connazionale Theresa Thompson del settimanale di notizie turistiche “Timeless Travel” (21mila copie). Arriva invece dal Canada la reporter Jennifer Weatherhead Harrington, che scrive per la testata online “Travel & Style Magazine” (12mila utenti unici mensili).
Il programma del tour, nel territorio Reggiano, inizierà mercoledì sera (4 settembre) con una cena in un agriturismo del comune di Viano e proseguirà, giovedì mattina, con la visita a un caseificio a Vezzano sul Crostolo con degustazione di Parmigiano Reggiano di diverse stagionature. Nel pomeriggio, accompagnate dalle Guide Ambientali Escursionistiche (GAE), le giornaliste percorreranno sette chilometri del Cammino “Via Matildica del Volto Santo”, dalla frazione Pecorile fino al Castello di Canossa. Dopo la cena e il pernottamento a San Paolo d’Enza il tour farà tappa, nel comune di Casina, al Castello di Sarzano per una lezione di cucina sul Pane di Matilde di Canossa e la presentazione dell’Ars canusina: una particolare forma di artigianato artistico, tipico della zona di Reggio Emilia. Successivamente il gruppo visiterà, a Carpineti, l’abbazia di Marola. Nel pomeriggio, le tre giornaliste, saranno coinvolte in altri sette chilometri e mezzo di cammino lungo la “Via Matildica”, da Marola a San Donnino di Carpineti e, sabato 7 settembre, è prevista la terza tappa di otto chilometri, da Carpineti a Fondovalle Secchia. Il programma dell’eductour delle tre reporter terminerà con la visita guidata al borgo di Toano.
La ricchezza dell’offerta di turismo slow e dell’esperienza del Circuito dei 18 Cammini dell’Emilia Romagna, ha goduto di un importante riconoscimento mediatico internazionale lo scorso 23 agosto, nell’edizione online della rivista bisettimanale statunitense “Forbes” (oltre 70milioni di visitatori unici al mese).
“Nell’anno dedicato dall’Italia al turismo lento – scrive la giornalista Melissa Kravitz – si può apprezzare, tutto quello che questo Paese ha da offrire, senza chinarsi sui telefonini per l’intero viaggio. I Cammini per viandanti e pellegrini medioevali verso Roma, presenti in Emilia Romagna, sono infatti un’ottima opportunità per vivere un turismo slow”. Lungo queste passeggiate – così si conclude l’articolo – “i moderni pellegrini spirituali e religiosi possono sostare in importanti monasteri, e centri di preghiera, attraversando riserve naturali e parchi regionali”.
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