Avviso a tutti gli appassionati di meteore: domani, giovedì 14 dicembre, potrete gustare il fenomeno delle Geminidi, le stelle cadenti di questo mese, in alcuni dei luoghi naturali più suggestivi dell’Emilia-Romagna, dall’Appennino Emiliano a quello Tosco-Romagnolo, lontani dalle luci e dai frastuoni della città– Dal massiccio della Pietra di Bismantova (Re), fino al Monte Fumaiolo (FC), passando per il Monte Cimone (Mo) e il Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa (Bo), giovedì sera tutti con il naso in su a fissare il cielo notturno a caccia di Geminidi
13 dicembre 2023 – Chi l’ha detto che le stelle cadenti si possono vedere solo in estate, per San Lorenzo (10 agosto)? A metà dicembre (in particolare giovedì 14), chi vuole andare a “caccia” di meteore sfidando il freddo delle sere invernali può assistere allo sciame delle Geminidi, le tipiche stelle cadenti di questo mese.
In Emilia-Romagna sono tanti i posti isolati lontani dalle luci e dai bagliori della città, dove, equipaggiati con scarponcini da trekking, abbigliamento da montagna e torcia, ci si può far avvolgere dal cielo stellato. Ecco allora 10 luoghi in natura per osservare, col naso all’insu, questo particolare fenomeno. Che quest’anno sarà particolarmente promettente, poiché coincide con la Luna nuova. Il cielo notturno sarà molto scuro e le Geminidi saranno visibili dalla tarda serata fino all’alba.
Lazzarello (Pc)
Nel Piacentino sono vari i contesti naturali dove osservare lo sciame meteorico delle Geminidi. Lazzarello, nell’area collinare dell’Alta Val Tidone, è luogo ideale per l’osservazione delle stelle lontano dall’inquinamento luminoso, tant’è che qui sorge il piccolo Osservatorio Astronomico grazie al Gruppo Astrofili di Piacenza (www.visitaltavaltidone.it/poi/osservatorio-astronomico/).
In alternativa, a pochi chilometri dalla città, si possono raggiungere la Pietra Parcellara e la Pietra Perduca (836 metri, in Val Trebbia), che rappresentano gli affioramenti ofiolitici (enormi blocchi di rocce magmatiche), più a settentrione e più vicini alla pianura dell’intero Appennino. Percorrendo il sentiero segnato dal CAI si può salire fin sulla vetta della Parcellara, in una ventina di minuti, mentre dei gradini incisi nella rupe rendono ancora più facile la salita sulla dorsale della Perduca, da cui ammirare lo spettacolo dello sciame meteorico. Altra meta ideale, il Monte Bue (1785 metri), il più alto della provincia e una delle mete preferite dagli escursionisti.
La Pietra di Bismantova (Re)
La montagna rappresenta un ottimo punto di osservazione per apprezzare gli oggetti celesti. La Pietra di Bismantova, a Castelnovo ne’ Monti (Re), è un luogo quasi meditativo, immerso nel silenzio della natura, uno dei simboli più conosciuti del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Montagna sacra e quasi magica, si presenta come un enorme scoglio roccioso arenaceo di particolarissima conformazione a massiccio isolato di tipo calcarenite miocenica, sulla cui sommità si stende un vasto pianoro erboso di 12 ettari, da cui ammirare l’intero firmamento sdraiati su un prato verde, senza vincoli di orari e di prenotazioni. Info: www.lapietraelabismantova.it/
Monte Cimone – Sestola (Mo)
Altro luogo alpino preservato dall’inquinamento luminoso e acustico è il Monte Cimone, il maggior rilievo montuoso dell’Emilia-Romagna (2.165 metri di altezza). La cima è il punto panoramico ideale da cui osservare lo sciame luminoso. Una curiosità: la vetta del Monte Cimone è il punto geografico dal quale si vede più superficie italiana. In condizioni di ottima visibilità, si può osservare all’orizzonte tutto l’arco alpino, il Mare Adriatico, il Monte Amiata, l’Argentario e il Mare Tirreno, l’Isola d’Elba, la Corsica e l’Isola di Capraia. Info: www.comune.sestola.mo.it/sestola/monte_cimone/default.aspx
Passo della Croce Arcana (Mo)
Sempre nel Modenese, il passo di Croce Arcana (valico dell’Appennino Tosco-Emiliano con i suoi 1.669 metri di altezza), è riconosciuto come un luogo privilegiato da cui ammirare la volta celeste. Dalla sommità, regala un panorama mozzafiato a 360 gradi, tra brughiere ad alta quota, conifere striscianti e vaccinieti (raggruppamenti di mirtilli). Info: www.fanano.it/index.php/it/fanano/luoghi-d-interesse/luoghi-incantati/passo-della-croce-arcana
Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa (Bo)
Sull’Appennino Bolognese, luogo privilegiato per sdraiarsi e osservare indisturbati e al buio le meteore è il Parco dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa, il più grande Parco carsico dell’Emilia-Romagna, recentemente riconosciuto Patrimonio dell’UNESCO per il fenomeno “Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino settentrionale”. Per raggiungere il cuore del Parco si attraversa un paesaggio formato da dolci colline, vigneti e oliveti. Info: extrabo.com/it/itinerario/parco-dei-gessi-bolognesi-e-dei-calanchi-dellabbadessa/
In alternativa, l’Eremo di Tizzano, prezioso luogo di culto avvolto dal silenzio, si può trasformare in meta silenziosa di osservazione di meteore. Si tratta di uno dei luoghi più suggestivi di Casalecchio di Reno, dalla cui cima, dopo un paio di km di salita, si gode la vista del tetto di stelle, oltre che uno splendido panorama su tutta la pianura bolognese. Info: www.bolognawelcome.com/it/luoghi/edifici-religiosi/eremo-di-tizzano
Monte Fumaiolo
Il Monte Fumaiolo, la più alta cima dell’Appennino Tosco-Romagnolo situata tra Romagna e Toscana, con i suoi 1.400 metri rappresenta un altro buon punto di osservazione naturale. Dalla sua cima, oltre alla piena osservazione delle stelle si gode un bel panorama che va dalla Riviera Romagnola fino al Monte Amiata in Toscana, passando per gli Appennini Marchigiani e le Colline Umbre, fino al Corno alle Scale. Il Monte è noto poiché vicino alla sua vetta, a 1268 metro s.l.m., è situata la sorgente del fiume Tevere. Info: emiliaromagnaturismo.it/it/localita/balze-monte-fumaiolo
Monte Carpegna (Rn)
Altro luogo magico sono i prati sulla cima dell’Eremo della Madonna del Faggio, sul Monte Carpegna, in zona Montecopiolo (Rn), all’interno del Parco Sasso Simone e Simoncello. Oltre a essere luogo di grande pace e silenzio, lontano da inquinamento luminoso e acustico, il Santuario è anche meta di pellegrinaggio. Il Parco Interregionale Sasso Simone e Simoncello, nel cuore del Montefeltro, si trova al confine tra le province di Rimini e Pesaro-Urbino. Due enormi massi calcarei, il Sasso Simone e il suo vicino fratello, il Simoncello, dominano un paesaggio formato da fitte foreste, pascoli e tormentati calanchi argillosi, dall’alto dei loro 1200 metri sul mare. Info: www.travelemiliaromagna.it/parchi-naturali-romagna/
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