Parte idealmente dal neonato museo di Santarcangelo, dedicato al poeta, scrittore e sceneggiatore romagnolo recentemente scomparso, il viaggio alla scoperta dello sguardo poetico di Tonino Guerra – Guerra e la Russia: dalle collaborazioni con i più apprezzati registi sovietici alle Lanterne di Tolstoj, sculture-omaggio al celebre poeta russo – Viaggio in Romagna, da Pennabilli alla riviera adriatica, per ammirare le magiche creazioni di Tonino Guerra, da “i luoghi dell’anima” alle variopinte fontane
Sono la dichiarazione d’amore di Tonino Guerra per la sua seconda casa, la Russia. Le “Lanterne di Tolstoj”, le suggestive sculture luminose in ferro battuto e vetro colorato che il poeta, scrittore e sceneggiatore romagnolo creò in ricordo dello scrittore russo, danno il benvenuto ai visitatori del neonato “Nel mondo di Tonino Guerra”, il museo permanente ideato e realizzato dal figlio Andrea ed ospitato all’interno del Palazzo dell’ex Monte di Pietà di Santarcangelo di Romagna. Secondo le parole dello stesso Guerra, le lanterne: «sono sculture che ho voluto realizzare per ricordare Tolstoj, perché queste lanterne illuminarono gli ultimi suoi passi, quando partito da casa, vicino a Mosca a Iasnaja Poljana, per raggiungere i suoi allievi in Crimea, morì di polmonite in una stazioncina a causa del fumo e del freddo incamerati durante il tragitto in treno. Quelle luci dei capistazione ora sono delle magiche lanterne giganti nate da una mia idea e realizzate da un fabbro straordinario, un romagnolo, che si chiama Aurelio Brunelli».
Il legame tra Guerra e la Russia ha radici profonde: Tonino fece scoprire l’URSS a Vittorio De Sica per i film I Girasoli (1970), in parte ambientato in quella terra. Guerra ha poi lavorato con numerose firme celebri del cinema russo, da Andrej Tarkovskij (prima per il documentario Rai Tempo di Viaggio, poi per il film Nostalgia, entrambi girati in Italia) a Vladimir Naumov (La Festa Bianca, Orologio Senza Frecce), passando per Andrei Khrzhanovsky (Il Cane e il Suo Generale, Il Leone con la Barba Bianca, e Ninna Nanna per un Grillo, questi ultimi con disegni di Fellini) e il Leone d’Oro Aleksandr Sokurov (per il suo documentario Elegia di Mosca dedicato a Tarkovskij). Eleonora Kreindlina Guerra, la seconda moglie di Guerra, sposata nel 1977, è russa, e gli ha fatto conoscere meglio il paese, diventando anche traduttrice di molte sue opere in russo.
Nel mondo di Tonino Guerra: un nuovo museo a Santarcangelo
Oltre alle Lanterne, Il nuovo museo santarcangiolese espone diverse opere pittoriche di Tonino Guerra (acquerelli, pastelli, arazzi e affreschi), circondate da tante piccole e grandi opere in ceramica, legno, ferro e altri materiali, realizzate da artigiani e artisti su ispirazione di Guerra. Come le grandi stufe: “La Stufa dei pianeti sognanti”, opera del ceramista Paolo Bertozzi e “La Stufa del drappo solare”, realizzata dal mosaicista Marco Bravura. O le “Madie pietrificate” del ceramista Giò Urbinati, quelle “che non si aprono, perché si rifiutano di essere utili”, come diceva Tonino, e il grande albero di ferro “per ricordare i boschi diventati cenere”. Nel museo è presente anche una ricca sezione multimediale, nella quale è possibile rivedere tutti i film sceneggiati da Guerra, guardare interviste e documenti dagli anni ’60 ad oggi, ascoltarlo recitare le poesie in dialetto seguendo il testo su uno schermo. Si possono sfogliare le sue innumerevoli sceneggiature, pietre miliari del cinema italiano, o viaggiare idealmente fra le tante opere realizzate su sua ispirazione nell’amata Valmarecchia e in altri luoghi (“Nel mondo di Tonino Guerra”, Palazzo dell’ex Monte di Pietà, via della Costa 15, Santarcangelo. Ingresso gratuito. Per inf. 0541- 626506, mail: nelmondoditoninoguerra@gmail.com).
La Romagna: un museo a cielo aperto delle opere di Tonino Guerra
L’intera Romagna, da Pennabilli (dove le ceneri del poeta riposano incastonate nella roccia del giardino della sua casa dei Mandorli) alle più belle località della riviera e del suo entroterra, può considerarsi un museo all’aria aperta della poetica di Tonino Guerra. Pennabilli, affascinante borgo della Valmarecchia a meno di 50 km da Rimini, ospita diversi giardini-museo e mostre permanenti chiamati “I luoghi dell’anima”, diretta espressione dell’estro fantasioso di Guerra: dall’Orto dei frutti dimenticati (che raccoglie specie ormai perdute di alberi da frutto), al Rifugio delle Madonne abbandonate (una collezione di immagini sacre che adornavano le cellette agli incroci delle strade di campagna), dalla Strada delle meridiane (che propone facciate di palazzi impreziosite da sette meridiane d’autore), al Santuario dei pensieri (sette enigmatiche sculture in pietra, sagomate con forme astratte e un’unica panca per meditare) (ingresso libero, per info: http://www.toninoguerra.org/).
Le originali fontane in mosaico, ceramica, vetro e ferro battuto sono invece la firma che il poeta ha lasciato in diverse città, da Riccione a Cervia, da Santarcangelo a Sogliano al Rubicone, passando per Poggio Berni, Sant’Agata Feltria e Torriana.
Ecco a Riccione “Il Bosco della Pioggia”, suggestiva fontana che domina Piazzale Roma, omaggio alla pioggia e alla frescura che essa porta con sé, ma anche citazione della pesca e del mare, con sei grandi colonne di vetro naturale stratificato che reggono sette reti da pesca da cui gocciola la pioggia, producendo un musicale ticchettio. Da non perdere a Sogliano sul Rubicone la “fiammeggiante” Fontana delle Farfalle, altra suggestiva creazione con una splendida farfalla che spicca il volo da un tappeto di mosaico multicolore di 3 metri per 2 nei toni del rosso, arancio e giallo oro. Ancora mare e Tonino Guerra, con il “Tappeto sospeso” di Cervia, una larga pozza irregolare, colma d’acqua, sulla quale si libra un tappeto di mosaico che trasporta alcuni cumuli di sale e un ciuffo di canne, omaggio alla civiltà salinara cervese. A Cesenatico infine, dopo la sua scomparsa di Guerra, è stata inaugurata presso i Giardini del Mare, l’opera la “Cattedrale delle foglie” realizzata dallo scultore del ferro Aurelio Brunelli da un’idea di Tonino Guerra che rappresenta un omaggio alla natura.
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