Dal Consorzio milanese Aaster, in collaborazione con UniCredit Banca, la prima indagine su stato e prospettive future della Notte Rosa, intitolata “Dal distretto del piacere alla Notte Rosa: l’evento dolce per una nuova comunità artificiale” – Il “capodanno dell’estate italiana” sempre più prodotto turistico, ampliando la sua durata e puntando ad attrarre turisti esteri – L’identikit dell’ospite tipo della Notte Rosa delineato dall’Indagine
Un lungo “weekend rosa”, che coinvolga, oltre ai 110 chilometri di riviera romagnola, anche le località dell’entroterra, sviluppato nella forma di un vero e proprio prodotto turistico tout court, in grado di attrarre, attraverso una ricca offerta di pacchetti soggiorno, flussi di ospiti stranieri, aggiuntivi rispetto alle normali presenze alberghiere del fine settimana.
E’ questo il futuro della Notte Rosa delineato dalla ricerca “Dal distretto del piacere alla Notte Rosa: l’evento dolce per una nuova comunità artificiale”, realizzata dal Consorzio Aaster (Associazione Agenti per lo Sviluppo del Territorio) in collaborazione con UniCredit Banca e presentata sabato 12 giugno al Palazzo del Turismo di Rimini.
Alla boa del quinquennio, la Notte Rosa si guarda indietro e fa un primo bilancio per capire che veste avrà nel prossimo futuro. Grazie a questo evento, che vede lo sforzo congiunto e sinergico di 12 comuni, 4 province, e degli imprenditori turistici della Riviera, e alla vastissima eco mediatica che ha saputo produrre negli anni, la Riviera si è oggi imposta come il luogo del divertimento sano, dell’amicizia, della convivialità e dello stare insieme.
L’indagine, condotta nel 2009 da un gruppo di ricerca diretto da Aldo Bonomi (sociologo fondatore e direttore del Consorzio Aaster), è stata realizzata interpellando i principali attori coinvolti nell’organizzazione dell’evento (figure istituzionali, albergatori ed imprenditori turistici in genere), nonché raccogliendo oltre 540 questionari tra i partecipanti ai diversi appuntamenti dell’edizione 2009, che hanno permesso di definire, a grandi linee, l’ospite tipo della Notte Rosa.
«A cinque anni dalla sua nascita la Notte Rosa ha saputo divenire un evento di sistema –evidenzia Andrea Babbi, Amministratore Delegato di APT Servizi Emilia Romagna- che deve il suo successo all’inimitabile genius loci di questa terra e della sua gente. Il nostro “capodanno dell’estate italiana” è una tappa essenziale di un percorso infinito che il sistema turistico romagnolo ha iniziato oltre 100 anni fa e oggi rappresenta il trampolino per il futuro. Un futuro che possiamo meglio intravedere grazie alla ricerca di Aldo Bonomi, sostenuta da UniCredit, istituto che conferma la propria natura di banca “mondiale” attenta al “locale”».
«Un’iniziativa come la Notte Rosa –aggiunge Rodolfo Ortolani, Direttore Generale di UniCredit Banca- è oggi l’unica capace di animare in un’unica voce i 110 chilometri della riviera romagnola, da Comacchio a Cattolica. Questa ricerca, che abbiamo sostenuto con entusiasmo, testimonia come la manifestazione dei prossimi 2, 3 e 4 luglio sarà capace di dimostrare che esiste un unico sistema turistico, integrato in se stesso, in cui l’intera “Città Adriatica” si riconosce. Un unico brand “romagnolo”, di cui UniCredit, gruppo internazionale che proprio in questi territori affonda una parte delle sue radici, si propone di essere partner e interlocutore costante».
Proprio questa quinta edizione della Notte Rosa, che lo scorso anno ha accolto oltre 1,5 milioni di turisti, con un giro d’affari stimato in oltre 100 milioni di euro, porta con sé già uno dei principali “suggerimenti” dell’Indagine, ovvero l’estensione da un giorno solo, il sabato, ad un intero weekend, con inizio venerdì 2 luglio ed un ricchissimo e prestigioso programma di appuntamenti. Il lavoro di Bonomi evidenzia come, con la Notte Rosa, la riviera romagnola abbia saputo rinnovare la sua immagine, depurandola dagli eccessi degli anni ’80 e riposizionando la “Città Adriatica”, ovvero l’insieme delle località balneari da Comacchio a Cattolica, in un nuovo contesto più attuale e competitivo. Non mancano gli aspetti di criticità, dal fatto che la manifestazione attrae ancora principalmente turisti italiani, all’opportunità di un suo sempre crescente sviluppo come vero prodotto turistico; dall’eccessiva pianificazione dell’evento (che potrebbe togliergli spontaneità) al fatto che il successo della Notte Rosa non sposti l’attenzione dalla priorità di aggiornare infrastrutture, alberghi e viabilità della “Città Adriatica”, elementi fondamentali della macchina turistica.
L’identikit dell’ospite tipo della Notte Rosa
Chi è l’ospite tipo della Notte Rosa? Dalla raccolta dei 546 questionari dell’indagine Aaster è possibile delinearne le caratteristiche generali. Ha in media 32 anni, maschio (le donne sono maggiori in percentuale quando l’età degli intervistati sale tra 36 e 50 anni), e nel 50% dei casi proviene da Emilia Romagna, Marche e Veneto. Vanta un titolo di studio medio-alto e per il 35% è un lavoratore indipendente (dirigente, commerciante, artigiano). Dal punto di vista della frequentazione della Riviera, per il 33,7% del campione si tratta di habituè, nel 42% dei casi di villeggianti sin dall’infanzia e di turisti che si trovano già in vacanza durante la Notte Rosa e per il restante 20% di persone che arrivano proprio per l’evento.
L’ospite tipo della Notte Rosa ha trascorso, per il 64% degli intervistati, proprio una notte in Riviera per assistere ai suoi appuntamenti, utilizzando soprattutto, nel caso degli ospiti da fuori regione, prenotazioni online o rivolgendosi alle agenzie viaggi. Si viene a sapere della Notte Rosa principalmente dai media (stampa, web, tv e radio) o da conoscenti che hanno già vissuto questa esperienza e la si vive assieme agli amici (per il 50% degli intervistati) e con la famiglia (35%). Se chi risiede in regione partecipa alla Notte Rosa perché è una delle tante feste che si tengono in Riviera, ma anche perché essa rappresenta lo scenario delle nuove tendenze del divertimento, per chi proviene da fuori si delineano due profili a seconda dell’età. I turisti tra 35 e 50 anni, spesso accompagnati dalla famiglia, sono stati attratti dall’atmosfera e dall’ospitalità romagnole, mentre per gli over 50 l’interesse è rivolto principalmente ai grandi nomi della canzone e dello spettacolo in programma. Ampiamente diffusa la soddisfazione degli intervistati riguardo all’evento, indipendentemente da sesso, classe di età e provenienza territoriale.
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12 Giugno 2010