Ottimi i rilievi sui parametri chimico-fisici delle acque eseguiti martedì scorso dalla Struttura Operativa Daphne di Arpae – Trasparenza delle acque fino a 9 metri dalla superficie, poca clorofilla e ottima anche l’ossigenazione sui fondali – L’Emilia Romagna supera la media europea e quella italiana, ma anche Spagna e Portogallo con il 91.75 per cento delle acque di balneazione definite “eccellenti” – Gli Assessori regionali all’Ambiente e al Turismo, Priolo e Corsini: “Adriatico paradiso di biodiversità e importante risorsa produttiva e turistica dal valore unico, che analizzeremo con attenzione per definire le future strategie di tutela”.
Acque cristalline, con una trasparenza di 8-9 metri dalla superficie, bassissimi valori di clorofilla e ottima ossigenazione, sia in superficie sia sul fondo. L’Adriatico che bagna la “regina” delle vacanze europee, la Riviera dell’Emilia Romagna, è in gran forma, proprio nel momento in cui si annuncia l’apertura per domani, sabato 23 maggio, degli stabilimenti balneari. Non solo: diversi filmati e fotografie scattate nei giorni scorsi in questa parte di Adriatico, considerata un paradiso di biodiversità per la ricchezza di specie ittiche che la popolano, mostrano immagini di delfini, tonni ed altre specie ittiche che nuotano indisturbati in un ambiente marino ben conservato e protetto dalle autorità regionali e centrali.
Il rapporto stilato dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente e l’Energia dell’Emilia Romagna, l’Arpae, a seguito dei prelievi eseguiti martedì scorso dal battello oceanografico della Struttura Operativa Daphne, nella zona di mare che va da Cesenatico a Cattolica, passando da Bellaria Igea-Marina, Rimini, Riccione e Misano Adriatico, cita: “Le temperature delle acque superficiali rilevate oggi variano da un minimo di 18.5°C nelle stazioni più al largo ad un massimo di 20.1°C in quelle più in costa. Elevata la trasparenza anche in costa con bassi valori di clorofilla “a”. Anche la salinità è alta sia in costa che al largo con valori in media intorno ai 36 psu (Practical Salinity Units). L’ossigeno rientra nella norma in tutte le stazioni”.
Le temperature delle acque di balneazione stanno raggiungendo valori alti, e alcuni sportivi sono già in mare con tavole da SUP, con vela e windsurf.
Anche sul fronte della balneabilità delle acque, l’Emilia Romagna è al top. Con il 91.75 per cento delle acque di balneazione definite “Eccellenti” – in base alle norme di legge stabilite dal Ministero dell’Ambiente e dalla Commissione Europea – le acque dell’Emilia Romagna superano, per qualità, sia la media italiana, con il 90% sia quella europea, che raggiunge l’85%, ma anche Paesi come Spagna e Portogallo. (Fonte: European Environment Agency – www.eea.europa.eu) Acque sicure e con un trend di alta qualità accresciuto, negli ultimi 4 anni, del 10 per cento.
«I dati sulla qualità delle acque del “nostro” mare -sottolineano gli assessori regionali al Turismo Andrea Corsini e all’Ambiente Irene Priolo- sono eccellenti. Possiamo dire a ragione che l’Adriatico rappresenta un paradiso di biodiversità come dimostrano i costanti monitoraggi compiuti ormai da decenni dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente. Dati che ci consegnano un quadro di buon auspicio per la stagione estiva, sia sotto il profilo ambientale sia sotto il profilo della fruizione turistica. Una risorsa che il recente lockdown ha reso ancora più bella e integra, aspetti che analizzeremo approfonditamente al fine di definire le più efficaci politiche future di tutela. Possiamo guardare alla ripresa del nostro sistema di accoglienza in una prospettiva favorevole. Siamo certi che le acque pulite dell’Adriatico insieme alla grande professionalità di tutti gli operatori del settore saranno la carta vincente per una estate all’insegna dell’ottimismo».
E intanto, continua il monitoraggio straordinario dell’Adriatico di Arpae e Regione Emilia Romagna in collaborazione con il Comando generale delle Capitanerie di Porto, su iniziativa nazionale del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che ha proposto l’avvio del monitoraggio straordinario delle acque marine costiere al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Guardia di finanza e Carabinieri, congiuntamente con la rete nazionale delle Agenzie Ambientali. L’attività, iniziata il 27 aprile terminerà verso la metà del mese di giugno su 18 diverse stazioni (https://www.arpae.it/dettaglio_notizia.asp?id=11151&idlivello=1504). L’obiettivo è individuare la relazione tra le diminuite pressioni antropiche (ovvero eventuali influenze/contaminazioni da parte dell’uomo) durante il blocco delle attività e degli spostamenti anti Covid-19 e lo stato degli ambienti marini.
Daphne, la “sentinella” dell’Adriatico
Questa settimana è stata riattivata l’azione di sorveglianza sulla qualità delle acque marine da parte della Struttura Operativa Daphne di Arpae. La Daphne è dedicata al controllo dell’ecosistema marino costiero dell’Emilia-Romagna, da Goro a Cattolica, da costa fino al confine delle acque territoriali (circa 20 km al largo). E’ dotata della M/n Daphne II per i prelievi e misurazioni in mare relative ai parametri di ossigenazione, trasparenza, clorofilla e salinità delle acque marine. Nei laboratori a terra localizzati nei locali del Centro Ricerche Marine di Cesenatico si analizzano altri parametri di riferimento, la eventuale presenza di microplastiche in mare e la situazione delle comunità pelagiche di fitoplancton e zooplancton e anche gli habitat bentonici che vivono a stretto contatto col fondale.
Per quanto riguarda i controlli di presenza di eventuali contaminanti nell’ambiente marino, la Struttura Oceanografica Daphne effettua controlli sia nell’acqua che nei sedimenti e negli organismi (in particolare mitili e pesci).
La Struttura Oceanografica Daphne coordina per la Strategia Marina (D.Lgs 190/10) tutta l’area Adriatica. E’ operativa da oltre 40 anni, opera tutto il periodo dell’anno e permane punto di riferimento a livello nazionale per il monitoraggio dell’ambiente marino.