Una vacanza studio di norcineria della durata di 5 giorni tenuta dallo chef Massino Spigaroli a Polesine Parmense sulla riva del Po ha vinto in Germania la Palma d’Oro – Il riconoscimento è assegnato al viaggio più innovativo dell’anno dalla famosa rivista specializzata di viaggi Geo Saison – I partecipanti arrivano da tutto il mondo per imparare i segreti di tutta la filiera della lavorazione del maiale – “E’ un riconoscimento territorio dell’Emilia Romagna e alla nostra Food Valley” – Per il 2017 la vacanza è già sold out, ma si aggiungeranno altre date
La Palma d’Oro 2016 come miglior viaggio dell’anno, riconoscimento prestigioso assegnato ogni anno dalla rivista tedesca Geo Saison, è stato vinto dall’Emilia Romagna con un corso di norcineria di eccellenza, organizzato dallo chef Massimo Spigaroli a Polesine Parmense sulle rive del Po.
Il premio è stato conquistato nella sezione “I migliori viaggi del gusto e city breaks” per la quale erano state selezionate 245 candidature. Nel corso di una serata di gala, nell’ambito della fiera di Berlino Itb, sono stati premiati, appunto nel concorso Goldene Palme, lo chef Massimo Spigaroli dell’Antica Corte Pallavicina e il tour operator tedesco Sapio Reisen che sta promuovendo questo pacchetto turistico legato ad una delle più forti identità dell’Emilia Romagna.
Arrivano da tutto il mondo i partecipanti alla vacanza studio di norcineria Pig Full Immersion. Dura cinque giorni, si svolge a febbraio. E i partecipanti arrivano da tutto il mondo per seguire e scoprire la filiera della trasformazione del maiale: dalla macellazione alla salatura; dalla macinatura delle carni alle lezioni su stagionatura, taglio, conservazione; fino alla legatura di culatelli, coppe, spalle, lombi. Una lavorazione che qui si tramanda da generazioni. Spigaroli è da sempre il maggior produttore di culatelli, e tra i suoi clienti annovera i più famosi chef internazionali e persino il Principe Carlo d’Inghilterra.
Per il 2017 la vacanza è già sold out, nonostante il costo di circa 2.000 euro. “Ma aggiungeremo altre date – sorride Spigaroli – Per noi che abitiamo il territorio dell’Emilia Romagna, sembra tutto normale. Ma all’estero quello che si fa qui è un’eccellenza unica in grado di attirare pubblico da tutto il mondo. A scoprire i segreti del maiale c’erano medici americani, professionisti asiatici, giovani chef, appassionati. Qui non si impara soltanto la trasformazione del maiale, ma anche i motivi perché tutto questo succede solo qui: si studia il microclima, le tradizioni contadine, le razze autoctone, i cibi di accompagnamento, la festa nell’aia”.
“E’ un riconoscimento alla Food Valley regionale, alla forte identità dell’Emilia Romagna e alle peculiarità del nostro territorio” – spiega Andrea Corsini, Assessore Regionale al Turismo –. E’ una dimostrazione di nuovi turismi, di turismi dell’esperienza che presentano straordinarie prospettive e un’occasione concreta di destagionalizzazione”.
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